D: Poi
sei andato in un eremo?
R: Sì, sono andato in un eremo. Dapprima ho studiato diritto, poi
ho fatto pratica come avvocato e notaio e sono stato impegnato molto in politica.
Poi ho fatto il mio incontro con Gesù Cristo e a questo punto c'è
stato un cambiamento, prima nel cuore, poi nella vita. Questo cambiamento mi
ha condotto all'eremo.
D: Si è trattato di una fuga?
R: No, era veramente una scelta e una sequela di Gesù Cristo. Se
uno vuol andare in un eremo per fuggire, non vi può stare più
di una settimana, perché nella solitudine è difficile sopportare
se stessi e nell'eremo bisogna sopportarsi. Non è una missione facile
senza Gesù Cristo.
D: Quindi il 12 settembre tu verrai a proporre ai giovani la vita monastica?
R: No, vorrei proporre ai giovani la bellezza della vita con Gesù
Cristo. C'è oggi nei giovani un problema di ricerca del senso della vita
e Gesù Cristo è veramente il cammino, la vita, la gioia. Senza
di Lui penso che non si possa realmente vivere totalmente. Gesù Cristo
non vuole tutti i giovani nei monasteri, ma li vuole nella gioia di essere figli
di Dio, dappertutto nel mondo. Quindi voglio proporre solo questa gioia vera
dell'incontro con Gesù e poi lasciare che lo Spirito Santo agisca nei
cuori.
D: Cosa può cambiare la vita di un giovane?
R: Penso che sia veramente l'incontro con Gesù Cristo. Quando parlo
di incontro, è una cosa difficile da capire per chi non lo ha fatto,
perché ha solo delle idee in testa. Penso che il cammino più lungo
che dobbiamo fare è quello dalla testa fino al cuore, perché è
un cammino dalle idee su Dio, sulla Chiesa, sul mondo, ad un incontro con uno
che non sentiamo con i nostri sensi esterni, ma con i sensi interni del cuore,
dell'amore. Facciamo questa esperienza che Gesù Cristo c'è, è
qui. Possiamo vivere anche nella pratica cristiana, ma senza aver fatto questo
incontro con Gesù Cristo. E questo incontro che cambia la nostra vita
e non esternamente. Non c'è neppure bisogno che uno che abbia fatto questo
incontro diventi sacerdote o religioso. Quello che cambia è il nostro
sguardo su tutto il mondo, sul lavoro, sulle relazioni umane ...
Nicolas è un personaggio che nell'oggi vive un continuo incontro con
tanti giovani che vanno da lui per una parola di incoraggiamento, per pregare,
per risolvere la loro vita. E Nicolas, un po' come Giovanni Battista con i primi
discepoli, indica loro Cristo. Lo abbiamo invitato ad essere l'animatore della
veglia del Tamaro perchè rappresenta con la sua scelta di vita di laico
consacrato e il suo cammino di profonda spiritualità in uno stile comunitario,
il ritratto di quel cristianesimo dal volto nuovo, che si presenta alle soglie
del terzo millennio e di cui abbiamo avuto un'immagine eloquente all'incontro
del Santo Padre con i nuovi movimenti ecclesiali. Questo cristianesimo che si
incarna anche nelle esperienze delle Chiese locali, dove infatti Nicolas opera
per mandato del suo Vescovo proprio vicino ai giovani, ha in sé il vento
della novità nello stile di vita dei suoi testimoni e quello della continuità
nella presenza e nel servizio accanto alle istituzioni ecclesiali. I giovani
che lo incontreranno potranno sperimentare ancora una volta il volto del "testimone",
cioè di colui che indica con le parole e con la vita, l'altro volto davanti
al quale accade l'avvenimento decisivo: quello di Cristo. Le giornate del Tamaro
e i loro protagonisti, il lavoro di questi mesi e l'impegno di tanti amici hanno
come scopertine/copo quello di permettere attraverso un vivace e entusiasta incontro giovanile
con tutte le componenti che lo caratterizzano, di passare a quel livello del
cuore di cui ci ha parlato Nicolas, che è l'essenziale: il nostro toccare
Cristo nel silenzio, nella preghiera, nel contatto con la natura e anche, perchè
no, nella festa e nella gioia che non devono mai mancare nell'esperienza cristiana.
Il Vescovo Giuseppe, proprio lo scorso anno, al Tamaro, rivolgendosi ai giovani
per presentare Teresa di Lisieux, diceva: " Nella vita non conta l'importanza
di quello che facciamo ma l'amore con cui sappiamo trasformare il nostro quotidiano.
Solo in Cristo siamo liberi di amare scopertine/coprendo in lui la gioia di vivere che
è la gioia di comunicarlo agli altri".
E per il Tamaro si cercano ancora volontari. Annunciatevi alla Pastorale
giovanile! Per quanto riguarda l'organizzazione concreta delle giornate chiunque
lo desideri fa ancora in tempo a dare il suo contributo. Per le iscrizioni i
responsabili dei gruppi giovanili, i parroci, i referenti dei movimenti hanno
ricevuto già le schede che sono da ritornare al nostro segretariato al
più presto. Ricordiamo a tutti la necessità di iscrivere i gruppi
giovanili alla veglia di sabato 12 settembre. Per ogni ulteriore informazione
telefonare all'ufficio della Pastorale Giovanile, in via Nassa 64 a Lugano,
tel. 922 0018.